L’itinerario Arabo-Normanno riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco racconterà la Palermo della dinastia Normanna e Sveva attraverso alcune tappe fondamentali. Eccone alcune:
Il Palazzo Reale fortezza già dal tempo degli arabi e sede regia dal periodo normanno fino alla dominazione Borbonica ospita oggi l’Assemblea regionale Siciliana. All’interno si trova la Cappella Palatina, capolavoro di artigianato locale e testimonianza di totale armonia tra diverse culture e religioni. Definita dallo scrittore francese Guy de Maupassant ‘’la chiesa più bella del mondo’’ è un esempio unico di fusione di tradizioni differenti: dall’architettura romanica ai mosaici bizantini ai soffitti arabi.
La Cattedrale, è considerata una torre di Babele dell’architettura perché i lavori hanno attraversato ben 7 secoli. Il monumento conserva le tombe degli imperatori e dei reali normanno-svevi e un ricco tesoro: la corona imperiale in oro incastonata di pietre preziose verosimilmente attribuita alla regina Costanza e numerosi gioielli antichi.
San Giovanni degli Eremiti, presumibilmente realizzata sui resti di un’antica moschea la chiesa è oggi l’emblema della fusione architettonica tra lo stile arabo e quello normanno. Cinque cupolette rosse coprono il tetto e ne caratterizzano l’aspetto e un meraviglioso giardino di palme adorna il chiostro creando una vera oasi di pace.
La Martorana e San Cataldo. Le 2 chiese sorgono sui resti dell’antica cinta muraria di epoca punica e sono state edificate durante il XII secolo. Nella prima delicate colonne sostengono una cupola decorata con il Cristo Pantocratore circondato da angeli e realizzato con la tecnica bizantina del mosaico in tessere policrome con fondo in oro. La seconda nasce come cappella privata dell’ammiraglio del re Guglielmo I detto il Buono. Il suo successore, l’ammiraglio Silvestro conte di Marsico ne fece il Pantheon della figlia morta in giovane età, come rivela la lastra tombale all’ingresso. A rendere la chiesa uno dei simboli indiscussi della città sono le tre cupolette rosse che coprono il tetto.