Nel 1990 Martin Emschermann si trasferisce in Italia, prima a Perugia, per studiare all’Università per stranieri e poi a Carrara dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti nella sezione Scultura.
Negli anni successivi comincia a fare le prime mostre personali e collettive.
A Pontremoli, a Carrara, Portoferraio, Bocca di Magra. In questo periodo lavora sul tema cavallo e cavaliere in diversi materiali come terracotta, bronzo e pietra.
Nel 1995 partecipa al Primo Simposio Internazionale di Elba.
Comincia a lavorare sul graffitismo nelle città, sul disegno infantile, con i pazienti psichiatrici e altre esistenze ai margini della società.
Su questi temi hanno luogo altre mostre in Italia e Germania: a Pietrasanta, a Milano, a Frankfurt.
Proseguendo il proprio viaggio verso sud termina l’opera Il cavallo di Troia per un parco giochi a Grosseto e partecipa alla XXVI Biennale di Alatri.
Nel 1997 si trasferisce a Palermo dove oggi vive e lavora su temi che sono in stretta relazione con il nuovo ambiente.
Partecipa al International Simposior of Senday, in Giappone.